giovedì 15 marzo 2012

POSTULATI DI CONVERSAZIONE
Leggendo vari libri e frequentando vari corsi non mi hanno mai spiegato nello specifico cosa sia un postulato di conversazione...
mi dicevano che non è altro che una domanda che richiederebbe una risposta si/no e invece provocano un reazione o un comportamento
es.
sai che ore sono???
ti dispiace chiudere la porta??
puoi aprire gi occhi??
ecc....
quindi a cosa serve una domanda del genere???
come la possimao usare??

lunedì 12 marzo 2012

Esperimento ipnotico.
allora ho un conoscente che ha continuamente mal di denti dovuto ad una infiammazione;
ogni volta cura l'infiammazione con antibiotici  fino a  far sparire completamente l'infiammazione, e quando l'infiammazione non ce più non va a farsi curare dal dentista per paura del dolore;
qundi ogni tot giorni l'infiammazione si ripresenta creanzo un ciclo...
voglio provare a risolvere questa cosa..
quindi cercando di risolvere la cosa con l'ipnosi che tipo di suggestione posso dare per fare sparire il dolore???
che comandi post ipnotici posso dare????

e cosa più importante che suggestione posso dare per convincerlo  che poi deve andare a curarsi dal dentista???

giovedì 8 marzo 2012


Un volto assimetrico:
  Provate  a suddividere il volto secondo il proprio asse di simmetria e poi duplicare, riflettere ed unire prima le due metà sinistre:
poi le due destre.


secondo voi qualè il volto più bello??


mercoledì 22 febbraio 2012

CASO STUDIO 1 . ASSIMETRIA DEL VISO 



Sicuramente un volto piacevole da vedere ,giovane fresco e bello,tuttavia si puo notare con molta facilita che in entrambe le foto ce un assimetria del volto..

martedì 21 febbraio 2012

LA MAPPA DELLA MAPPA-CANCELLAZIONE-DISTORSIONE-GENERALIZZAZIONE
il nostro punto di vista è che una persona che ha dei problemi agisce da una mappa povera,limitata nella quantità e nella qualità delle scelte possibili.Per dirla in un altro modo, i problemi insorgono quando le persone scambiano il modello per la realtà.
E propio questo che intendiamo quando ribadiamo che la mappa non è il territorio.
La ricchezza e la povertà della nostre mappe dipendono da tre meccanismi di filtraggio:cancellazione,distorsionee genarilazzione.
Sono tutti processi necessari per gestire le informazioni che ci arrivano dalla realtà senza venire travolti.Nascono però dei problemi quando si cancella,si distorce o si generalizza l'informazione sbagliata, creando schemi comportamentali o di pensiero che non contribuiscono al nostro benessere o che vanno adiritura a minarlo.
-cancellazione:la cancellazione ha luogo quando prestiamo attenzione a certe porzioni della nostra esperienza a scapito di altre,cosa che facciamo in modo naturale e automatico.
-distorsione: la capacità di distorsione è una qualità che abbonda in tutte le persone creative;
sono legate alla nostra capacità di ricordare o prevedere situazioni simili,distorcendo le nostre esperienze.
-generalizzazione: il terzo meccanismo è quello di generalizzazione,il processo tramite il quale una persona prende una o alcune esperienze e decide che siano rappresentative di tutte le altre esperienze di quel tipo,in qualsiasi momento.

lunedì 20 febbraio 2012

SEGNALI OCULARI D'ACCESSO
Esiste un stretto legame tra corpo e mente.Nel corpo riflettiamo i nostri processi mentali attraverso macro e micro movimenti delle mani,degli occhi e di tutto il corpo
Uno tra gli aspetti più affascinanti che ora andremo a vedere è la possibilità di comprendere il comportamento ed i processi mentali di chi ci sta di fronte a partire da indici non verbali quali i movimenti oculari.
Mentre parliamo con una persona,osserviamola:
raramente ci fissera continuamente,spesso le sue pupille si muoveranno in varie direzioni.Ancora di più quando è lei a parlare.Tutti quanti,infatti, quando parliamo,manifestiamo nel corso del discorso brevi movimenti delle pupille a destra,sinistra,in alto ed in altre direzioni senza apparente correlazione con l'osservazione di un oggetto reale.
Questo succede perche i nostri processi mentali influenzano anche il movimento dei nostri occhi.
A seconda della direzione presa dalla pupilla,sapremo che informazione in questo momento la persona sta probabilmente utilizzando.
Quando una persona muove gli occhi in varie direzioni sta efettuando una ricerca transdirezionale(crea nuovi collegamenti a livello neurologico).Se ci interessa che lei lo faccia,rimaniamo zitti finche avrà finito;in caso contrario parleremo per interromperla e falla uscire dallo schema.
Talvolta i mancini hanno lo schema invertito;cosi come alcune persone non mancine,(forse nella prima infanzia lo erano).
Per un essere umano è impossibile rimanere con gli occhi fissi su un punto,senza battere le palpebre e parlare di un ricordo.Se dovesse riuscirci le frasi saranno comunque spezzate e con lunghe pause.Il movimento di battere le palpebre è sempre accompagnato da movimenti oculari.
Quando una persona guarda in avanti con lo sguardo sfocato sta creando delle immagini.Un esempio tipico sono gli studenti che sembrano guardare e vedere l'insegnante che sta spiegando, mentre in realtà pensano ad altre cose.

domenica 19 febbraio 2012

UN ANTIVIRUS INFORMATICO PER INTERVENIRE SULLE MALATTIE PSICOSOMATICHE, TUMORI E PATOLOGIE DEGENERATIVE
Carissimo Cesare,
non so cosa combinano con la radio terapia, i miei metodi sono più semplici e si basano sul dialogo terapeuta- paziente, una comunicazione rivolta al cervello dell'ammalato.
Di recente ho trattato una signora, che per motivi di privacy non posso citare, affetta da tumore cerebrale, si era sottoposta a radio terapia negli Stati Uniti con una spesa di circa 50.000 Euro e il risultato è stato quello di trovarsi con il 95% del corpo insensibile e per un anno con la massa tumorale intatta.
Dopo quindici giorni dal il mio intervento il tumore si è dissolto dei 3/4 e attualmente è estinto. Protebbe essere stata una coincidenza, ma alcuni parenti della signora ritengono che il successo sia dipeso dal mio intervento, altri e la paziente stessa ritengono che sia dipeso dalla radio terapia fatta l'anno prima in america. Ho provato allora con un paziente affetto da tumore al retto e metastasi al fegato e il risultato è stato scomparsa del tumore e riduzione del 50% delle metastasi. Potrebbe trattarsi di una seconda coincidenza perchè il paziente si era sottoposto a chemio terapia.
Non vorrei illudermi, ma sembra che i tumori siano le patologie più facili da risolvere, pertanto, cerco qualcosa di più complesso: le malattie degenerative.
Ti invio un articolo scientifico che ho pubblicato su internet e che sta riscuotendo un discreto successo.
Distinti saluti da Elia tropeano.
A cura di Elia Tropeano


L’antivirus
L’idea di un antivirus informatico mi venne mentre studiavo un caso di gastrite. Il paziente era certo che il suo problema non dipendesse da cause estrinseche, in quanto seguiva un’alimentazione corretta, conduceva una vita regolare, non faceva abuso di farmaci o di altre sostanze, ecc.. Chiesi al signore di identificare un pensiero, un’esperienza vissuta, un’immagine mentale o una qualsiasi rappresentazione, anche di scarsa importanza, che poteva essere collegata al suo problema.
Gli venne in mente la figura del dirigente aziendale che lo riprendeva con un certo tono di voce. Domandai se tale pensiero gli provocasse una intensificazione del disturbo gastrico: rispose affermativamente. Lo invitai, allora, a rimpicciolire l’immagine del dirigente e subito riferì che il fastidio si era affievolito, gli suggerii, quindi, di trasformare il tono di voce del dirigente in quello di un simpatico cartone animato: il disagio scomparve e a distanza di tempo non si ripresentò.
L’episodio confermava una mia ipotesi: esperienze passate, immagini mentali, rappresentazioni interne, ecc. archiviate in memoria, cioè nell’emisfero destro del nostro cervello, possono provocare nel tempo disturbi psicosomatici. Chiamai le strutture interiori ‘agenti causali interni’ della malattia, ma non compresi la consistenza della loro struttura e il fattore stimolante l’affezione. Ero certo che gli ‘agenti causali interni ’ possedevano qualcosa di anomalo. Scoprii infatti, più tardi, che essi avevano una o più submodalità analogiche visive o auditive insolite che facilitavano la formazione di caratteristiche alterazioni, pertanto bastava identificarle e correggere, proprio come fanno alcuni antivirus o programmi informatici, e ripristinare il sistema alterato.
Le submodalità analogiche visive sono: dimensione, il colore, luminosità, distanza, film o fotografia, ecc. delle nostre immagini interne; le submodalità analogiche auditive sono: volume, tono, ritmo, ecc. dei suoni o voci prodotti internamente.
Sperimentai ancora una volta la metodica su una donna affetta da ‘rosacea’: da tempo aveva chiazze rosse sul viso e raccontò che il problema le era comparso poco tempo dopo il verificarsi di un’esperienza sgradevole. Consigliai alla signora di rivedere mentalmente quella esperienza al contrario, proprio come quando un film è proiettato alla rovescia e appena dopo constatò che il pensiero non le dava più noia: quando si guardò allo specchio le macchie si erano notevolmente dissolte e nel giro di pochi giorni scomparvero completamente.
Usai la metodica su altri soggetti e la tecnica si dimostrò efficace. Alcune persone, però, non riuscivano a trovare dei collegamenti alle affezioni, allora feci scegliere loro esperienze a caso e le modificammo: il procedimento funzionò su alcuni di essi, mentre su altri si svilupparono solo dei miglioramenti. Sperimentai di conseguenza una tecnica affine, senza che il paziente partecipasse in modo attivo e i risultati furono più che incoraggianti; non facevo altro che raccontare una storia inserendo qua e là delle istruzioni antivirali di identificazione dell’agente causale interno e della sua correzione.
Una volta raccontai la medesima storia con tono di voce differente e la tecnica sembrò avere maggiore efficacia. Avevo inserito involontariamente un ‘operatore modale di necessità ’ nel tono di voce e probabilmente l’informazione era arrivata nel punto ove agiscono gli operatori modali, cioè tra la struttura di riferimento (la somma di tutte le nostre esperienze) registrata nell’emisfero destro, e la struttura linguistica completa. Gli operatori modali sono fattori di cancellazione che rimuovono intere frasi nella struttura linguistica completa (profonda).
Provai la variante su di un ragazzo affetto da epilessia e nel giro di una settimana le crisi scomparvero; poi su di un signore affetto da tumore cerebrale, dopo quindici giorni la massa tumorale si era dissolta di ¾ e dopo circa un mese era praticamente scomparsa; in questo ultimo caso poteva trattarsi di una coincidenza perché il paziente molto tempo prima del mio intervento si era sottoposto a radioterapia; alcuni suoi parenti, tuttavia, sostengono che il successo sia dipeso da me.
Non è da escludere che i tumori e le malattie degenerative possano essere causate da zone di memoria contenenti submodalità abnormi la cui attività provoca nel tempo effetti patologici devastanti mettendo in ginocchio interi apparati organici e in crisi altri sistemi. Non ho prove che le anomalie presenti in alcuni punti della struttura di riferimento possano infettare la struttura stessa, ciò nonostante l’idea dell’antivirus è una possibilità da prendere in considerazione.
Per le malattie degenerative penso che la soluzione definitiva sia quella di installare nel paziente un programma comportamentale in grado di leggere rapidamente la struttura di riferimento, d’identificare parti contenenti submodalità anomale, pulirle o metterle in quarantena e proteggerla da input esterni in grado di attivare altri siti di memoria quiescenti in essi registrati.
Si può anche pensare ad un programma che aggiorni la struttura di riferimento. E’ possibile che esperienze vissute, rappresentazioni, ecc. della nostra prima infanzia contengano delle submodalità insolite. L’esempio è quello di un adulto che visita la casa dove ha vissuto la primissima infanzia e nota che le dimensioni delle stanze o del giardino, ecc. sono diverse ( più piccole) di quelle rappresentate in memoria, e pertanto da l’avvio all’aggiornamento del ricordo.
Per quanto riguarda la progettazione bisognerebbe codificare le istruzioni antivirali in un programma comportamentale (strategia) e installarle in un paziente. L’istallazione dovrebbe avvenire tra la struttura di riferimento e la struttura linguistica completa, ove agiscono gli operatori modali e l’operatore-R che seleziona e copia i singoli stadi dei programmi.
Per la progettazione e installazione delle strategie (seguenze di sistemi rappresentazionali) vedi ‘Programmazione neurolingiustica di Richard B. & company, Astrolabio, 1982 Roma’ o mediante le modalità di programmazione vedi ‘Neuro-programmazione digitale, Terapie istantanee, Pitagora Editrice, 2004 Bologna.
L’idea dell’antivirus possiede qualche analogia col metodo del reimprinting di Robert Dilts (vedi Convinzioni, 1998 Astrolabio, Roma), il suo metodo consiste nel trovare l’imprinting, l’esperienza alla base della patologia, prelevare risorse dallo stato presente e immetterle nella fase d’imprinting.
In sintesi: la struttura di riferimento, cioè la somma di tutte le nostre esperienze, produce il linguaggio, capacità, convinzioni, creatività, ecc. da un lato e dall’altro, talvolta, problemi psichici e somatici o gravi alterazioni psicofisiologiche. 


TRASFERIMENTO INTEREMISFERICO DELLE INFORMAZIONI


Trasferimento interemisferico
Una signora interessata al mio modello disse di avere molti problemi. Le feci scegliere il più grave e immediatamente alzò gli occhi in alto a destra, un’immagine costruita. Riferì di avere il problema da diverso tempo.
Le spiegai che l’emisfero destro per memorizzare un’immagine impiega meno di un decimo di secondo e, nonostante fosse già trascorso quel tempo, il suo cervello non lo aveva ancora fatto.
Probabilmente, l’immagine possedeva delle submodalità anomale che, una volta inviata nell’emisfero destro, avrebbero generato delle somatizzazioni nel tempo e perciò l’emisfero le aveva riconosciute e aveva impedito il trasferimento.
Un problema, serio, sarebbe stato quello di un mancato riconoscimento e di un invio irregolare, anche se la cosa poteva essere risolta con un’estrazione e correzione a livello dell’emisfero dominante e di un nuovo invio in memoria , emisfero destro.
Per costruirsi il problema, in ogni modo, era costretta ad un certo dispendio d’energia: doveva ripetere in qualsiasi momento della giornata, in ogni istante, la stessa immagine, altrimenti questa sarebbe svanita, sia perché nell’emisfero sinistro ci si trova a memoria zero sia per l’entrata in azione di un correttore naturale.
Si trattava di un’immagine a distanza normale, ma due elementi erano rappresentati in modo inconsueto: la sua immagine più piccola e quella di una seconda persona più grande del normale. Quando le feci allontanare l’immagine i due elementi rimasero inalterati e la cosa fu insolita perché la distanza fa diminuire le dimensioni. A quel punto le consigliai di ingrandire la sua figura e rimpicciolire l’altra persona e subito riferì di non avvertire più noie.
Provai a farle allontanare nuovamente l’immagine, ma dopo aver spostato gli occhi in alto a sinistra (immagine ricordata), spiegò di non avere più problemi. La nuova immagine, arrivata in memoria, non le avrebbe causato conseguenze future, ma solo un ricordo di scarsa importanza (Tratto da Elia Tropeano, Terapie istantanee, Pitagora Editrice, 2004 Bologna, cfr. pp. 72-73).
Nota: quando una persona sposta gli occhi in alto a destra sta costruendo delle immagine mentali; quando li sposta in alto e a sinistra si tratta di immagini ricordate, localizzate in memoria, cioè nell’emisfero destro del cervello. Lo schema è valido per le persone normalmente organizzate, per i mancini gli indizi di scansione oculari sono invertiti.


articolo preso dal blog  http://www.molecularlab.it/news/commento.asp?n=1451&p=4

giovedì 16 febbraio 2012

Diamo il via alle danze ,come ogni grande viaggio tutto inizia con il primo passo.. e come diceva il mio caro insegnante di arti marziali padroneggiare i fondamentali è tutto.
Nella comunicazione penso che il fondamentale da indagare con piu curiosita e apertura mentale sia l'affermazione di Alfred Korzybski  nel suo libro ‘Scienza e sanita’ (1933)

Fin dall’infanzia veniamo programmati a seguire una mappa di comportamenti
che danno forma alla nostra personalità e alle nostre idee sulla vita e sugli altri.
Ciascun individuo funziona a partire da una certa mappa del mondo, da come
vede la realtà e dalle esperienze passate. Ognuno legge la realta’ col suo filtro.
Le nostre rappresentazioni mentali, le nostre descrizioni, non sono la realtà, e la mappa non è il territorio (Korzybski).


puo essere vera questa affermazione?
e se è vera a cosa ci puo servire questa informazione??




mercoledì 15 febbraio 2012

Buongiorno a tutti:)
Dopo questa breve presentazione con una piccola storiella, che poi tanto piccola non è sè, pensiamo al grande potenziale che rappresenta ,un potenziale che ci permette di  fare....
fare piccoli miracoli ...miracoli come... un sorriso,come creare amore,come creare motivazione,come creare passione,ecc...
questo è possibile solamente con una piccola cosa....un grande amore per tutto...
e da qui parte tutto...
quindi questo blog ha l'obiettivo di condividere, perche solo condividendo,possiamo imparare a fare..nessuno puo fare tutte le esperienze del mondo ma tutti possiamo condividere e imparare 
un caro saluto MagoMerlino(Simo)

martedì 14 febbraio 2012

Toccato dalla Magia ...
C'era una volta  un Brutto Ranocchio che fu toccato dalla Magia.
Una Maga agitò la bacchetta ,disse qualche parola,
e all'improvviso ...nuvoletta di fumo....
il brutto ranocchio scoprì di essere in realtà....
un Bellissimo Principe
con tutte le risorse di cui aveva bisogno
per vivere con pienezza e con passione.
Perchè,vedete,la magia delle parole lo riportò
alla sua vera identità e al suo vero destino
aprendogli gli occhi alla ricchezza delle risorse
che aveva dentro di sé.
E così se ne andava,felice,lungo la sua strada principesca,
completamente trasformato,vibrante di vita...
e narrava la sua storia a chiunque la volesse ascoltare,
tant'è che iniziò lui stesso a senrtirsi veramente curioso
riguardo alla magia che gli era capitatà.
"Ma come ha fatto??"
"c'è un metodo nella sua Magia??"
"Se riuscissi a trovare la Struttura che sta dietro alla Magia,
potrei forse imparare anch' io a fare magie come queste???"
E queste parole  gli riecheggiavano nella mente.
Ora,accadde per caso che in quei giorni
anche due modellatori fossero toccati dalla Magia.
Senza indugiare un attimo, i due cominciarono a tenere 
in tutto il Regno
dei corsi sulla struttura della magia.
E così, avendo preso il suo posto al corso,
non conoscendo ancora l'estensione dei suoi poteri magici
dopo essere stato toccato dalla Magia,
ebbe accesso al suo piu intenso stato di apprendimento
perchè non voleva perdersi neanche uno dei
segreti della magia.
Cosi mentre cominciava a respirare profondamente e pienamente
in un sereno rilassamento,
nella crescente emozione dell'aspettativa
di diventare ancor piu abile come
Mago Neuro-Linguistico